23/04/12

Il verdetto della tristezza


Siamo in uno stato di diritto. Se ci sia stato sesso, abuso di potere, sfruttamento, lo dirà il processo. Così come sarà il processo a valutare la rilevanza penale della telefonata tra Ruby e la sua amica pubblicata oggi da Repubblica.it.
Ma nessun giudice, avvocato o codice penale potrà confutare la verità di quella tonalità di voce.
Quel mezzo sorridere, mezzo insicuro e l’altro mezzo velleitario. Quel registro di conversazione sospeso tra cinismo e candore da liceale senza liceo.
Una adolescente. Ruby Rubacuori era proprio una adolescente.
E in attesa del verdetto dei giudici, oggi è stata scritta la prima sentenza. Quella della tristezza.
E per la tristezza, anche in uno stato di diritto, non c’è nessun processo d’appello. 
(Marco Bracconi)

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