Capolavoro del Ludo Cigoli: il "Fermo! E se lo mandassimo a lavorare?"
E ora Strossi contro Gnossi
di Michele Serra
L'addio di Bossi scatena la guerra di successione. In
corsa un ex cantante di Pavia eletto senatore a sua insaputa e un
meccanico della Val Brembana che ha chiamato i suoi tre figli Alpino,
Prealpino e Subalpino. Outsider: un cacciatore di Cambiago che spegne le
telecamere con un rutto.
Sostituire Umberto Bossi con un leader dello stesso livello: per la
Lega è una scommessa difficile. Ma già affiorano i possibili
successori.
Lamberto Gnossi.
Ex cantante dell'orchestra di
liscio Omar e Oscar, scopre la politica verso i cinquant'anni
quando i leghisti della sua provincia, Pavia, lo eleggono senatore
a sua insaputa. Dapprima crede a uno scherzo. Poi, ritirando il
primo stipendio da 15 mila euro, capisce che quella è la sua
missione. Presenta un disegno di legge che liberalizza la caccia al
merlo, ma la sua attività politica tocca anche molti altri aspetti
della vita civile del Paese: dalla caccia al beccaccino alla caccia
alla peppola. La base lo ama molto per i modi spontanei: fa i
comizi con la patta aperta e il suo intercalare tipico è
"vacaboja!". Politico molto accorto, non si è ancora pronunciato
pro o contro la secessione perché prima vuole capire che cosa
significa la parola. Ha tre figli: Padanio, Padania e Mario
Po.
Roberto Strossi.
Strossi è il fondatore della Lega
Alpina Prealpina e Subalpina, che confedera le tre precedenti leghe
Alpina, Prealpina e Subalpina (tutte e tre fondate da lui) in una
sola. A questa missione ha dedicato tutta la sua vita e per questo
tutti lo chiamano "l'ideologo". Nativo di una piccola frazione
della Valbrembana, non è mai stato eletto a nessuna carica pubblica
ma nella sua officina meccanica legifera in proprio. Ha preparato
una legge che rende obbligatoria la caccia al tordo per tutti i
cittadini italiani che hanno compiuto i diciotto anni, con un
periodo di addestramento di tre mesi presso la pensione della
sorella Ines. La base ne apprezza molto lo stile alla mano: nei
dibattiti televisivi attacca le caccole sul microfono e il suo
intercalare tipico è "bojavaca!". Ha tre figli: Alpino, Prealpino e
Subalpina.
Umberto Ossi. Diplomato in batteria per
corrispondenza, suona con il coro delle mondine del Vercellese. I
canti rurali non prevedono la batteria, ma Ossi, con la tenacia che
gli è valsa la stima e l'affetto della base, ha chiesto allo zio
sindaco di fare un'ordinanza che obbliga a introdurre un assolo di
batteria in ogni canzone eseguita in zona. Scrittore autodidatta,
sta ultimando (è già a pagina 2) un saggio nel quale dimostra che
i confini della Padania coincidono con quelli di Atlantide. Per
questa pubblicazione è stato nominato rettore dell'Università
dell'Insubria. Ha tre figli, ai quali ha dato i nomi degli ultimi
tre re di Atlantide: Octopus I, Octopus II e Octopus III. E' autore
di un progetto di legge che promuove la pesca al pesce gatto, del
quale è così ghiotto che lo mangia con le mani mentre fa i
comizi, applauditissimo dalla base.
Floberto Rossi.
Il suo disegno di legge, che
autorizza le battute di caccia al canarino in gabbia e in negozio,
lo ha reso popolarissimo nel bresciano. Eletto deputato a furor di
popolo, si è presentato a Roma con la doppietta ma ha accettato di
consegnarla ai commessi, dando un segnale di maturità politica che
ha profondamente impressionato. Uno dei suoi pochi rammarichi è
non avere potuto avere figli perché troppo impegnato
nell'attività venatoria. Ha però adottato un Suv, che lava ogni
sabato sulla piazza del paese tra gli applausi della base
entusiasta.
Berto Umbossi.
Gli Umbossi sono, da generazioni,
gestori del tiro al volo di Cambiago Pertugnago, un paese del
Milanese vicino a Inzago Tormegnago. Sono molto rispettati dagli
abitanti della zona perché sono tra i pochi che riescono a tornare
a casa senza perdersi. Berto è sceso in politica per coronare un
sogno: trasformare le aiuole in mezzo alle rotonde stradali in
riserva di caccia. La base lo ama per i modi schietti: mentre fa i
comizi si pulisce le unghie con un coltello da macellaio e in un
dibattito televisivo ha spento la telecamera con un rutto. Ha tre
figli, i cui nomi sono un inno al territorio e alla cultura padana:
Rotonda, Capannone e Svincolo.
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