A furia di citare la foto di Vasto con Bersani, Di Pietro e
Vendola per dire che gli intrusi erano Di Pietro e Vendola, è stata
scartata a priori l’ipotesi che dei tre quello sbagliato fosse Bersani.
Ipotesi che assume una certa pregnanza alla vista della foto di Casta, twittata da un gaio Piercasinando durante l’inutile vertice con Monti.
La foto di gruppo lo ritrae in compagnia del resto della Trimurti, anzi
della Trimorti a giudicare dal consenso di cui godono i rispettivi
partiti: l’implume Angelino Jolie e il solito Bersani, che sta
diventando un po’ come Zelig e Forrest Gump: fa capolino in tutte le
foto (anche in quelle dei matrimoni). Eccoli lì, sorridenti e giulivi
davanti al fotografo, Casini, Alfano e Bersani, ma anche Casano, Bersini
e Alfani, ma anche Alfini, Bersano e Casani. La Trimorti è uscita
finalmente dalla clandestinità, dopo tre mesi di
incontri clandestini in tunnel, catacombe e suburre umidicce e infestate
da cimici e pantegane, e ha trovato il coraggio di fare outing sul loro
ménage à trois: ebbene sì, i tre dell’Ave Mario si amano e rivendicano i
loro diritti di trojka di fatto.
Un tempo la politica si faceva nelle piazze, poi traslocò in
televisione. Ora invece va avanti a colpi di foto e photoshop. Da quando
i partiti sono appunto partiti senza più dare notizie di sé, per
avvertire i loro cari di esser ancora vivi i presunti leader postano
ogni tanto un autoscatto. Prossimamente manderanno una cartolina da
Venezia. O magari da San Vittore, a giudicare dall’imperversare degli
scandali e delle inchieste un po ’ in tutta Italia, su tutti i partiti,
vecchi e nuovi, di destra di centro e di sinistra. Ormai parlare di
indagini è riduttivo: questi sono rastrellamenti.
Li stanno andando a prendere l’uno dopo l’altro. Presto si esauriranno
anche le riserve di manette ed esploderanno i cellulari (intesi come
mezzi di locomozione): ci vorrà l’accalappiacani. In attesa della
prossima retata, i partiti si difendono come possono. Più gli elettori
si allontanano, più i politici si avvicinano, in quel Partito Unico
Nazionale (Pun) che ha rinunciato pure agli ultimi pudori. Più che un
inciucione, un partouze che compravende tutto: giustizia, Rai,
frequenze, welfare, legge elettorale, Costituzione. Basta grattare un
po’ la foto di Casta per scoprire che è tutto finto.
Per evitare il linciaggio dagli eventuali elettori rimasti, Bersani
giura che il Pd non parteciperà alla spartizione della Rai, ma in realtà
è già d’accordo con gli altri due, dietro il trompe l’œil delle
“personalità indipendenti” (tutti ottuagenari fossili da Jurassic Park).
Alfano dà il via libera alla legge anticorruzione, in realtà già sa che
la Convenzione di Strasburgo verrà svuotata, mentre le sole leggi sulla
giustizia che passeranno sono: l’ammazza-giudici sulla responsabilità
civile diretta e personale (unica al mondo); l’ammazza-intercettazioni e
imbavaglia-stampa modello Mastella; e l’ammazza-concussione per salvare
B. anche dal processo Ruby con la gentile collaborazione del Pd che
l’ha addirittura proposta.
Intanto in Cassazione si provvede a tener buone le Procure di Palermo e
Caltanissetta, così imparano a indagare su stragi e politica: ma non
l’hanno ancora capito che le trattative Stato-mafia si chiamano “grandi
intese”? Sulla legge elettorale i partiti dicono che manca ancora un
quid, ma in realtà sono già d’accordo per eliminare con sbarramenti e
altre lupare bianche i pochi partiti e movimenti non allineati.
La Camusso dice che l’accordo sull’articolo 18 ancora non va bene, in
realtà lo sanno tutti che la Cgil è già d’accordo da un bel po’, perché
così vuole il Pd, e il Pd è d’accordo perché così vuole il Quirinale. E,
se qualcuno protesta, è pronta la scusa: “Ce lo chiede l’Europa”. Da
questo vortice di vertici, da questo partouze a base di foto, cartoline,
finzioni, tavoli e teatrini, resta fuori un piccolo dettaglio: gli
elettori.
Ma che saranno mai 45 milioni di italiani. Basta rafforzare le scorte
dei politici. E non perché siano minacciati dai terroristi o dai mafiosi
(ma quando mai): è che rischiano di incontrare un elettore.
(Marco Travaglio)
I tre vorrebbero sembrare i padroni, serviti dal maggiordomo Mario.
RispondiEliminaSperiamo che come in tutti i gialli sia lui l'assassino!
Forza Monti; salva Italia, finisci il lavoro!